Memorizzare i Kanji? Ecco 10 trucchi utili

Memorizzare i kanji non è una missione impossibile: con i giusti strumenti può diventare un’esperienza interessante e persino divertente. I kanji non sono semplici segni grafici: racchiudono storie, concetti e simboli che affondano le radici in una cultura millenaria.

In questo articolo ti presentiamo 10 consigli pratici per memorizzare i kanji in modo più intuitivo e coinvolgente. Dalle tecniche visive a quelle mnemoniche, passando per piccoli esercizi quotidiani, scoprirai strategie semplici ed efficaci per affrontare lo studio dei kanji con più leggerezza e motivazione.

Memorizzare i kanji: una sfida affascinante (e possibile!)

I kanji sono i caratteri di origine cinese usati nella scrittura giapponese insieme a hiragana e katakana. Ogni kanji rappresenta un significato e può avere più letture a seconda del contesto: una meraviglia linguistica, ma anche un piccolo rompicapo per chi inizia a studiare il giapponese.

Per chi è cresciuto con l’alfabeto latino, memorizzare i kanji può sembrare un’impresa titanica: sono tanti, visivamente complessi e non seguono le logiche fonetiche a cui siamo abituati. Eppure, come per ogni lingua, esistono strategie per affrontare questa montagna…un tratto alla volta.

In questo articolo ti svelo 10 consigli e trucchi pratici per rendere la memorizzazione dei kanji più accessibile, motivante e persino divertente.
Chi studia giapponese lo sa: i kanji ti possono davvero mettere alla prova! Ma qui troverai gli strumenti giusti per affrontarli.

1. Costanza batte intensità: non serve una maratona, basta una passeggiata quotidiana

Imparare i kanji è come prendersi cura di una pianta: basta un po’ di acqua al giorno tutti i giorni per mantenerla viva e farla crescere piano piano. Non devi esagerare altrimenti rischierai di perderla! 

Con il tempo vedrai spuntare sempre più foglie e sempre più boccioli.

2. I radicali: piccoli elementi che ti aiutano a capire il significato di un kanji

I kanji sono come i modellini LEGO® e i radicali (部首 bushu) sono gli elementi che li compongono. Ogni parte ha la sua posizione e crea un risultato finale, chiaro agli occhi di tutti.
Se nella confezione trovi una ruota, capisci subito che stai per costruire un mezzo di trasporto. Se trovi una porta sai che si tratta di un edificio.

Come accade per i LEGO®, può capitare che le stesse parti possano essere utilizzate anche per creare altri modellini. Puoi usare una porta di una casa per costruire un castello, le ruote di un’auto per costruire una moto o addirittura dei rospi rosa per far fiorire un bonsai (se non sai a cosa mi riferisco dai un’occhiata a questo set LEGO® su Amazon)! 

Impara a capire a cosa serve ogni singolo pezzo e saprai come usarlo per costruire tante altre cose!
I radicali funzionano così, ne impari uno e avrai la chiave per decifrare decine di kanji, anche su grandi linee. 

Questo, per esempio, è il radicale del dire e ha a che fare con tutto ciò che contempla l’uso della parola.

radicale dire

Al suo interno troviamo l’elemento bocca che, essendo un quadrato, ricorda proprio la forma di una bocca. Tutti quei trattini che si estendono sopra di essa potrebbero ricordare le onde del suono che si propagano, non trovi? 

Puoi incontrare questo radicale in tantissimi kanji e, come puoi notare, avranno tutti a che fare con il dire qualcosa:

lingua

parlare

leggere

opinione

Queste tre “gocce”, invece, creano il radicale di acqua.

radicale acqua

Puoi incontrare questo radicale in tantissimi kanji e indovina, avranno tutti a che fare con l’acqua: dalla lacrima al nuoto, dallo sciacquone del wc al sakè!

lacrima

nuotare

scorrere / flusso

alcol

Guarda bene il kanji di alcol, a me ricorda una bottiglia quasi vuota con tanto di collo e di tappo! È proprio grazie a questa associazione che sono riuscita a memorizzarlo e a non dimenticarlo più. E a te cosa ricorda? Trova un’associazione visiva ai kanji, vedrai che ti sarà di grande aiuto!

kanji sakè

A proposito, con il termine sakè si fa riferimento all’alcol in generale e non solo a quello giapponese (chiamato 日本酒 nihonshu).

lanterne kanji sake

3. Mnemotecniche: trasforma i kanji in storie

Dietro ogni kanji non soltanto può nascondersi un’immagine ma addirittura una mini-fiaba: più questa è strana, più ti rimarrà impressa perché il tuo cervello ama le immagini più di quanto pensi!

Ti faccio un esempio. Questi due kanji compongono la parola domani (insieme si leggono ashita) e non sono altro che il susseguirsi di sole + luna (contenuti nel primo kanji ) e di un altro sole (secondo kanji ).

kanji ashita - domani

Immaginati all’inizio del primo kanji. Il primo elemento che vedrai sarà il sole . Cammina in avanti nel tempo e, dopo un po’, arriverà la luna . Dovrai camminare ancora in avanti nel tempo fino a quando non incontrerai di nuovo il sole , questa volta più grande. Quello sarà domani: di nuovo il sole dopo che sarà passata la luna. Tutto torna, non trovi?

Ti faccio un altro esempio, questa volta serve giocare di più con la fantasia. Questo è il kanji di dente (pronuncialo semplicemente ha). 

Oltre a sembrare davvero un dente molare visto dall’altro potrebbe nascondere anche una storiella interessante.

kanji dente

In alto abbiamo il kanji di stop/fermarsi  (sulla segnaletica stradale in Giappone troverai spesso la scritta 止まれ (tomare)) mentre in basso abbiamo una bocca (kuchi) con al centro del riso (kome). Ho sempre associato a questo kanji l’immagine di un dente con un chicco di riso incastrato e che, quindi, si è fermato nella bocca. Nonostante il termine (kome) indichi il riso crudo e non quello cotto (che è ご飯 gohan) questa storia mi ha aiutato a memorizzare ogni pezzo di questo kanji apparentemente complesso.
La morale della favola è: trova un senso ai kanji, costruisci la tua storia personale e vedrai che sarà più facile fissarli nella memoria e fare in modo che ci rimangano a lungo!

kanji stop segnale

4. Scrivili tantissime volte a mano, come ai vecchi tempi!

Lo ripeto spesso durante le lezioni e l’ho scritto anche nel mio libro Chikamichi – Giapponese da zero: memorizzare i kanji è un po’ come ricordare il PIN del bancomat. Magari pensi di averlo dimenticato, ma appena ti trovi davanti alla tastiera le dita si muovono da sole. Il corpo ricorda, anche quando la mente vacilla.

Ecco perché è fondamentale scrivere i kanji a mano, con costanza e attenzione: la ripetizione aiuta il cervello a consolidare le forme e le sequenze, come se fosse una piccola coreografia impressa nella memoria muscolare. La scrittura diventa così un alleato prezioso per memorizzare i kanji nel modo corretto e duraturo.

Aiutati con un quaderno con i quadretti grandi, possibilmente millimetrati o divisi in quarti, in modo da mantenere le proporzioni e scrivere ogni kanji in modo corretto e armonioso. Ecco un esempio!

5. Non improvvisare: segui sempre l’ordine dei tratti

Sembra una banalità ma è importantissimo imparare a scrivere sia i sillabari che i kanji seguendo l’ordine dei tratti corretto. Farlo non solo crea una sorta di abitudine nella tua mano che poi si tradurrà in memoria man mano che i vari pezzi dei kanji imparati si ripeteranno per comporre nuovi kanji, ma anche perché il giusto ordine crea armonia nella tua scrittura. 

Ecco alcuni suggerimenti di scrittura:

Scrivi da sinistra a destra e dall’alto verso il basso

kanji san - direzione orizzontale
kanji kawa - direzione verticale

disegna i quadrati in tre segni, seguendo questo ordine

tratto 1 verticale
tratto 2 quadrato
tratto 3 chiusura quadrato

quando un kanji ha un quadrato come parte della struttura, la linea che chiude il quadrato viene disegnata per ultima, dopo aver disegnato ciò che contiene il quadrato

tratto 1 verticale
tratto 2 quadrato
tratto 4 risaia
tratto 5 chiusura risaia

le linee verticali precedono le orizzontali quando si formano croci o strutture simili (come nei passaggi 3 e 4 del kanji sopra)

se un tratto attraversa completamente un quadrato, quel tratto viene tracciato alla fine

tratto 3 naka

Pensi sia troppo difficile ricordare tutte queste regole? Allora apri un’applicazione o un dizionario qualunque e limitati a seguire l’ordine dei tratti che ti viene indicato. Vedrai che, con tanta pratica, capirai il criterio che viene usato, lo farai tuo e seguire il giusto ordine ti verrà naturale.

Seguendo queste regole fondamentali, riuscirai a scrivere i kanji con precisione e armonia…e sai quanto il concetto di armonia sia importante nella lingua e nella cultura giapponese (e, se non lo sai, ti lascio un consiglio di lettura: Wa – la via giapponese dell’armonia di Laura Imai Messina).

regali a tema giappone libro Wa - Laura Imai Messina

Wa

La via giapponese all'armonia

6. Ciak: kanji in azione!

I kanji hanno in media due letture, una di origine giapponese, generalmente utilizzata quando il kanji è da solo (chiamata kun-yomi o lettura kun) e una più antica di origine cinese, generalmente utilizzata quando più kanji si combinano tra loro per creare parole composte (chiamata on-yomi o lettura on). 

Tutto questo ti sembrerà assurdo ma basta pensare alla lingua italiana e al suo legame con il greco antico o con il latino. Se parole italiane come ragno e paura si fondono tra loro non creano la ragnopaura ma l’aracnofobia! Aracno e fobia sono proprio delle parole di origine più antica utilizzate solo in combinazione tra loro. 

Le letture giapponesi sono più o meno come le nostre parole in italiano mentre le letture cinesi sono come le influenze greche e latine nella nostra lingua con una sola differenza: in italiano questo fenomeno è abbastanza raro mentre, in giapponese, si applica quasi a tutte le parole!

Dato che quasi tutti i kanji hanno sia delle pronunce giapponesi che cinesi (e spesso addirittura anche più di una), ti sconsiglio di impararle tutte come una lista di suoni infiniti senza criterio altrimenti vorrai mollare tutto dopo pochi giorni!

Usa un metodo: studia i kanji dentro parole vere, titoli di manga o insegne e memorizza quelle a te più utili, così smettono di sembrare suoni alieni e diventano parte della tua avventura quotidiana in giapponese.

Guarda quante letture diverse può avere questo kanji, per esempio:

kanji sole

Hi/bi/ka/nichi/jitsu e non solo…piuttosto che impararle tutte a memoria e non sapere quando si usano, concentrati nel memorizzare parole utili che le contengano:

Hi
giorno

毎日

Mainichi
ogni giorno

日曜日

Nichiyoubi
domenica

明日

Ashita
domani

日本

Nihon
Giappone

7. Impara i kanji che ti servono

Per memorizzare i kanji in modo efficace non serve impararne centinaia a caso. Concentrati su quelli davvero utili: i più frequenti nella vita quotidiana, quelli legati ai tuoi interessi o al livello JLPT che vuoi raggiungere.

Esistono ottimi libri pensati proprio per facilitare la memorizzazione, con immagini, esempi pratici ed esercizi mirati. Prima di scegliere, dai un’occhiata alle recensioni e sfoglia qualche pagina: spesso è l’approccio visivo a fare la differenza e a rendere lo studio più intuitivo e personalizzato.

8. Non fare annoiare la tua mente: diversifica strumenti e attività

Per memorizzare i kanji con più facilità, la chiave è una: trovare il metodo che tiene alta la tua motivazione e coinvolgimento, giorno dopo giorno.
App, flashcard, manga, anime, libri, corsi di calligrafia, persino i testi di canzoni popolari per bambini o quelle dei tuoi artisti preferiti: ogni spunto può trasformarsi in un’occasione per imparare nuovi caratteri.

Usa colori, evidenziatori, penne colorate e crea un tuo sistema per organizzare i kanji: per tematiche, per radicali o per uso quotidiano. Sperimenta, alterna materiali e circondati dalla lingua giapponese in modo naturale. Quando lo studio diventa parte della tua routine, senza stress, memorizzare i kanji smette di essere un peso e inizia a diventare un’abitudine…che funziona!

9. Occhio ai sosia!

Alcuni kanji si somigliano tantissimo! Niente panico: con un po’ di attenzione ai dettagli e qualche trucchetto visivo riuscirai a scovare le differenze. 

Per esempio, qui devi tenere d’occhio ciò che vedi all’interno del cancello :

ascoltare

aprire

chiudere

quesito / problema

Qui, invece, devi prestare attenzione all’elemento a sinistra del tempio :

ora

samurai

aspettare

avere con sé

E ancora, confronta questi kanji (per alcuni serve un occhio di falco!):

fine

che non c’è ancora / futuro

marito

gatto

disegnare

mano

pelo

Non è semplice ma, grazie a queste pulci nell’orecchio, spero tu possa avere sempre la guardia alzata e a non fidarti mai di un kanji a prima vista…soprattutto in sede d’esame!

10. Kanji e katakana: amici nemici

Tra i sillabari hiragana e katakana il secondo genera sempre più timore tra gli studenti: molti segni si somigliano, è molto spigoloso, si usa meno di hiragana e, di conseguenza, si impara con più fatica. Eppure, se superi questo piccolo scoglio generato più che altro da un’antipatia per questo sillabario, vedrai aprirsi un mondo. 

Il katakana ha origine da parti di kanji usati un tempo dai monaci buddhisti per annotazioni fonetiche nei testi sacri. Ecco perché molte delle sue forme ricordano frammenti di kanji esistenti!
Guarda:

Dentro il kanji di chiudere troviamo il suono o  di katakana.

kanji chiudere

Dentro uomo c’è il kanji della forza , a sua volta simile al segno in katakana ka .

Dentro il quesito/problema abbiamo la bocca , simile a ro .

Dentro il concetto di tanti si nascondono due ta .

kanji tanti

Nella neve c’è yo .

kanji neve

Nel drago ci sono mu e due hi e potrei andare avanti all’infinito!

kanji drago

Impara bene katakana e vedrai che molti kanji diventeranno molto più semplici da scrivere e ricordare. Interessante, vero? 

Il mondo dei kanji è vasto e pieno di meraviglie, e ogni carattere nasconde significati e curiosità che si potrebbero esplorare all’infinito. I consigli che hai letto sono solo un punto di partenza: piccole strategie nate dalle mie esperienze e dalla voglia di rendere più leggero (e più creativo) il percorso per memorizzare i kanji.

Imparare i kanji è una scalata impegnativa, ma anche le montagne si conquistano un passo alla volta! Equipaggiati con curiosità e determinazione e rendi ogni tappa un’avventura, tra piccoli errori buffi e grandi soddisfazioni. Noi, con i nostri corsi di giapponese e libri di giapponese, siamo qui per rendere la scalata meno ripida.

Ecco un breve video che ho realizzato alcuni anni fa proprio sulla tematica dei kanji!

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