Perché in inglese si dice Break a leg?

Break a leg! Rompiti una gamba!
Come può essere un buon augurio, quello di rompersi una gamba?

Break a leg, letteralmente, significa proprio “rompersi una gamba” o “rompiti una gamba”.
Come accade quasi ogni volta che si ha a che fare con un idiom (ovvero un modo di dire), è inutile cercare di tradurre letteralmente il significato delle parole che lo compongono, occorre andare più a fondo e capire cosa vi si nasconde realmente dietro e comprenderne (e accettarne) le ragioni, per quanto assurde possano a volte sembrare.

Se poco prima di un esame, una gara, un colloquio di lavoro, un provino, ecc. qualcuno vi augurasse di rompervi una gamba, voi come la prendereste?

Non bene, immagino. Sembrerà bizzarro ma quello di rompersi una gamba è un augurio a cui gli inglesi tengono molto (così tanto da utilizzarlo con frequenza), il cui significato è tutt’altro che negativo. D’altronde, apparentemente neppure finire tra le fauci di un lupo potrebbe sembrare di buon auspicio, per non parlare di chi preferisce augurare al prossimo di finire tra le “grinfie” di una balena.

Nel tempo ho raccolto tante versioni sul perché si auguri alla gente di rompersi una gamba.
Ho deciso di raccontarvi le mie cinque preferite.

Origine di “Break a leg”: la versione più romantica

Partiamo dalla prima versione, quella a cui sono più affezionata, che mi è stata raccontata da un’anziana signora che viveva poco distante da me quando, per lavoro, vivevo a Bishops Stortford.

La signora Potter (sì, si chiamava come Harry) diceva che da piccola i suoi nonni le raccontavano che nelle case, insieme ai grandi e ai bambini, vivono anche degli spiriti maligni il cui divertimento maggiore era quello di far sì che accadesse esattamente l’opposto di quello che gli abitanti della casa desideravano.

“Don’t lose it!” – non perderlo!
“Don’t worry, I’ll take care of it!” – non preoccuparti, me ne prenderò cura!
Ed è proprio nel momento del desiderio che lo spirito maligno parte all’azione facendo di tutto per nasconderlo e far sì che nessuno possa più ritrovarlo!

Basta augurare che il proprio oggetto preferito non si rompa mai e ci sarà sempre uno spirito pronto a spingerlo giù dallo scaffale sul quale è riposto. Di conseguenza, basta augurare un successo per avere, come risultato, l’esatto opposto!

Un giorno, mi raccontò Mrs Potter, un giovane innamorato decise di scrivere una lettera alla propria amata, che viveva non molto lontano da casa sua ma che non poteva raggiungere personalmente per non rischiare che la famiglia scoprisse il suo interesse nei confronti della ragazza e lo ostacolasse. Chiese così ad un amico di consegnare per lui la lettera nella quale confessava i propri sentimenti nei confronti della ragazza.

lettera romantica

Il giovane desiderava con tutto sé stesso che la sua lettera arrivasse a destinazione, ma esternare qualunque suo desiderio sarebbe stato deleterio, per colpa di quella presenza: lo spirito maligno.
“Don’t get lost” – non perderti!
“Make sure she gets the letter” – accertati che lei riceva la lettera!
Ogni augurio sarebbe stato un’arma a doppio taglio: lo spirito avrebbe fatto accadere esattamente l’opposto!

Così, il giovane, dopo averci pensato sù per qualche minuto, si rivolse all’amico dicendogli:
“Prendi questa lettera, dirigiti verso di lei ma non arrivare mai a destinazione, (break a leg!) rompiti una gamba strada facendo in modo tale da non riuscire a consegnargliela”.

Inutile dirvi come finì la storia: lo spirito maligno fece del suo meglio per far sì che accadesse l’esatto opposto di quello che era il desiderio del giovane. Per cui il suo amico arrivò sano e salvo a destinazione, protetto dallo spirito che, ovviamente, volle assicurarsi che non si rompesse una gamba strada facendo e riuscisse a tutti i costi a consegnare la lettera alla ragazza.

Break a leg – l’augurio di rompersi una gamba – è, da allora, sinonimo di buona fortuna.

Break a leg: le 4 origini più comuni del significato

Spostiamoci in un teatro, luogo nel quale augurare una buona fortuna è decisamente proibito, pur senza la presenza di spiriti malvagi.

In questo ambito, le versioni che pare giustifichino il triste augurio e lo trasformino in un’espressione di buon auspicio, sono ben quattro.

teatro sedie
  1. La prima arriva dall’antica Grecia dove, per acclamare, anziché applaudire, pare si fosse soliti sbattere i piedi al suolo come segno di apprezzamento. Di conseguenza, augurare gambe rotte equivaleva ad augurare un enorme successo tra il pubblico.
  2. La seconda versione pare arrivi dritta dritta dall’epoca di Elizabeth I, durante la quale applaudire non era considerato elegante. Si preferiva sbattere le sedie al suolo, contro il pavimento (questo sì, che era elegante!). Più alto il gradimento, maggiori le possibilità che le gambe delle sedie si rompessero.
  3. Esiste ancora un’altra versione, sempre in ambito teatrale, secondo la quale esisteva una linea chiamata “leg line” che delimitava la fila degli attori in attesa di essere scelti per recitare una parte venendo, quindi, retribuiti. Augurare di rompere quella linea e, per il gioco di parole, la gamba, equivaleva ad augurare ai futuri attori di essere scelti!
  4. Un’ultima versione, più simpatica, che pare sia stata la preferita di Joe Bastianich durante un noto programma televisivo, riguarda il gioco di parole intorno all’omonimia tra la parola “cast” intesa come staff che compone il corpo teatrale o che partecipa ad un programma e la parola “gesso”. Per cui augurare di rompersi una gamba è come augurare di avere un gesso e, di conseguenza, entrare a far parte del cast!

Qualunque sia la versione reale dalla quale questo idiom si è generato resterà probabilmente un mistero, ma a me piace pensare che la signora Potter avesse ragione, per cui anche io ti auguro di romperti una gamba: break a leg!

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Quando ho iniziato a lavorare come formatrice ed ero alle prime armi vivevo le mie giornate lavorative con un costante senso di ansia. Temevo di non saper rispondere alle domande dei miei studenti, avevo paura di fare brutte figure o di deluderli.

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